Ci hanno davvero preso tutto

mercoledì, agosto 31, 2005

Baustelle

In una stanza adiacente alla "biblioteca" dove prendo i dischi "in prestito" (ammicca, ndr), si svolge questo breve dialogo:

JP: ciao
JP: chi sei?
Attimo: ciao
Attimo: io
JP: come fai ad avere il cd dei baustelle?
Attimo: l'ho "preso in prestito"
JP: qui in "biblioteca"?
Attimo: si l'ho cercato qui
JP: e non hai letto chi erano i "tesserati" che lo condividevano, no?
Attimo: ahimè no
Attimo: perchè?
JP: per caso scrivi sul loro forum?
Attimo: nemmeno
JP: perchè sarebbe meglio che non venisse diffuso.
JP: ah va bene.
Attimo: come tutti gli album, del resto
Attimo: ma ci sono motivi particolari?
JP: sì.
JP: cmq, fà pure.
JP: se pensi di poter evitare di "darlo in presto a qualcun altro", faresti uan buona cosa.
JP: altrimenti fa come vuoi.
JP: non ti mando i "controllori dei prestiti" a casa, stai tranquillo :)
Attimo: pensavo fosti un "bibliotecario" in incognito
Attimo: cmq se mi dici che è meglio evitare
Attimo: evito
JP: grazie.
Attimo: fai parte del gruppo?
JP: no no.
JP: ciao, grazie di nuovo.
JP: grazie
Attimo: figurati

La domanda è: Quali saranno mai stati questi motivi particolari? Volevano semplicemente far leva sul mio spirito compassionevole? Oppure i Baustelle nascondono qualcosa? Bah. Ad ogni modo, La guerra è finita, unica canzone finora ascoltata del disco, è di buon livello.
martedì, agosto 30, 2005

Gazzetta

Ho la brutta abitudine di non buttare via il giornale non letto al termine della giornata. Li tengo, li accumulo perchè sono della filosofia che non si butta via niente. Insomma oggi stavo leggendo la Gazzetta post prima giornata di campionato (quella di ieri, lunedì) e notavo come il racconto della giornata calcistica si sia adeguato ai tempi moderni (ovvero all'andazzo imposto da quella carta straccia di Controcampo e affini con i suoi box colorati e vividi, per un rapido impatto sul lettore ggiovane). E' comparso il "Film" della giornata, l'Hanno Detto dagli spogliatoi, nelle pagelle si danno voti anche ai raccattapalle, ormai, e la ciliegina sulla torta, la grandissima novità editoriale di questo campionato, consiste in un box contenente sms inviati dai lettori, (come se piovesse, cit.). Il contenuto di questi è ovviamente imbarazzante, specie se ci si rende conto di stare leggere la Bibbia del giornalismo sportivo italiano. Modernità significa deteriorarmento, spesso.

Natura

-> Ma questi disastri cosiddetti naturali, nei quali in realtà è lo sviluppo della società artificiale laddove non dovrebbe osare a subire la vendetta della natura, come furono l'eruzione del vulcano St. Helen, la spaventosa alluvione del Mississippi, i grandi uragani come Hugo, Andrew, Ivan, i terremoti nella San Francisco edificata speranzosamente sulla più attiva falda sismica americana, sono "memorandum" di umiltà, lezioni impartite alla eterna illusione dell'uomo signore del proprio ambiente.

Vittorio Zucconi, La Repubblica.it

Quasi

Avrei voluto chiamarlo Quasi, ma era già stato bloccato da un anglofono che mi chiedo cosa possa capire, della parola Quasi. Dentro quelle cinque lettere ci può passare un successo, una disfatta, una vita. La palla può lambire il palo, e farti esclamare Quasi Gol!. L'aspettativa istantanea e subito svanita, in un attimo, con in bocca il sapore dell'impresa sfiorata. E' tutta una questione di millimetri, nel calcio, e non soltanto. Quasi Gol, un titolo che non c'entra niente per un blog che non ha orizzonti, prospettive, linee guida. L'ingresso è libero, ad eccetto di un personaggio sgradito che staziona già altrove: la mia mente.